L’Inter parla cinese, ecco il programma dell’Inter per ritornare tra le grandi d’Europa!
L’Inter è diventata cinese. Con la firma di Nanchino, Erick Thohir non è più il proprietario del sodalizio nerazzurro e consegna le “chiavi di casa” del club di corso Vittorio Emanuele al colosso cinese Suning, società che opera nella vendita al dettaglio di elettrodomestici e prodotti elettronici. L’imprenditore indonesiano resta comunque socio di minoranza del club mentre Massimo Moratti con la sua Internazionale Holding esce definitivamente dalla società che rilevò nel 1996 da Ernesto Pellegrini.
Da Erick Thoir ai cinesi di Suning
Si compie così il progetto quinquennale di Erick Thohir che due anni fa rilevò la maggioranza della società nerazzurra accollandosi i debiti girati contestualmente ad una società interna il cui scopo è quello di valorizzare il marchio specialmente nel sud est asiatico. Il valore del prodotto Inter in questi anni è aumentato grazie soprattutto ad una precisa strategia di marketing operata nel continente asiatico. Ai cinesi di Suning tuttavia questo non può e non deve bastare. La seconda mancata qualificazione consecutiva alla Champions League ha messo ancora di più in pericolo i conti del club avvicinando notevolmente i rischi del fair play finanziario ed in attesa che si definiscano per bene le strategie per il futuro c’è il rischio che si debba operare sul mercato per fare cassa con qualche cessione eccellente. Tra i papabili partenti sicuramente Perisic mentre Icardi deve restare per rilanciare l’Inter.La Cina è entrata nel mondo del calcio non per certo per mecenatismo. La mossa della Suning è eminentemente finanziaria. Il Paese asiatico aspira ad ospitare i Mondiali del 2026 e per questo sta cercando di ampliare il suo potere in seno al calcio mondiale con un unico obiettivo: Lanciare l’industria del pallone nel Paese per trarne profitto. Un po’ come ha fatto Erick Thohir che dalla cessione ha maturato una discreta plusvalenza in due soli anni, con la conseguenza di aver appesantito i conti dell’Inter esposta finanziariamente sia nei confronti del Presidente ex proprietario che ha prestato i soldi al club sia nei confronti di Goldman Sachs che beneficia dal club di un versamento mensile di tre milioni di euro.
I piani di Suning per l’Inter
Suning ha promesso investimenti importanti per far crescere l’Inter e portarla a nuovi successi, promettendo allo stesso tempo di portare il club nerazzurro in Cina. Tutti soldi freschi, certo, ma allo stesso tempo serve qualcuno che sia in grado di guidare il club verso le sfide del futuro, qualcuno che conosca il calcio italiano ed europeo e che sappia presentarsi bene nelle federazioni, sia quella italiana sia quella europea. Secondo speculazioni giornalistiche questa persona sarebbe Leonardo che tornerebbe quindi all’Inter dopo averla allenata senza grandi fortune. Si era parlato in passato anche di Marco Fassone, già direttore generale del sodalizio nerazzurro andato via in circostanze mai del tutto chiarite ad inizio 2015. Javier Zanetti al momento è confermato nel ruolo di vicepresidente ma il sospetto è che per il futuro il suo ruolo sarà sempre più quello di uomo immagine e sempre meno “operativo”.
Suning per il futuro pensa a un’importante campagna acquisti. Per comprare serve denaro ed il gruppo cinese è quello che fa per il club, come auspicato e sperato da Erick Thohir. I primi nomi che girano fanno capire che forse in futuro i nerazzurri potrebbero tornare ad essere grandi. Non bisogna però lasciarsi abbagliare dalle apparenze. Il primo nuovo arrivo dovrebbe essere Yaya Touré, centrocampista del Manchester City incappato in una pericola involuzione tecnico-tattica, preludio al classico viale del tramonto calcistico. Un altro arrivo potrebbe essere quello di Banega dal Siviglia, un giocatore che già si vede ad Appiano Gentile anche se mancano le firme sui contratti. Poi c’è la questione Kovacic che ha già fatto sapere che con Mancini in panchina lui all’Inter non tornerà mai.
Mancini all’oscuro di tutto
Già, Mancini. A quanto pare il tecnico non sapeva della scelta del club di virare verso la Cina. Dopo il comprensibile momento di sbandamento l’allenatore sembra convinto del progetto cinese. Dal canto suo Suning è disposta a partire con l’uomo di Jesi soddisfando le sue esigenze di mercato. Se i risultati però non dovessero arrivare questa volta Mancini sarebbe il primo a saltare per lasciare il posto a qualcun altro a partire dalla prossima stagione.