Qual è il “passatempo” preferito dagli italiani?

Gli italiani sono sempre più innamorati dei dispositivi digitali e dei contenuti e non è un caso che la loro prima fonte di intrattenimento sia il web di tutto il mondo. Questo è il quadro delineato dall’ottava versione della ricerca “Condizione della democrazia media”, condotta per il secondo anno in Italia, anche nell’ambito di un progetto del Global TMT Research Centre di Deloitte. Nel nostro Paese, il sondaggio è stato condotto tra marzo e aprile 2014 e ha coinvolto 2.127 clienti in tutte le località geografiche e gruppi di età.

I passatempi preferiti negli italiani. In primo luogo, come fonte di intrattenimento per gli italiani, c’è un uso netto (per interessi privati ​​o sociali) con il 77 per cento; Segue la TV (vista su quasi tutti i dispositivi) con il 47 per cento; Lettura di romanzi (34%); Ascoltare l’audio (30 per cento); Documenti di lettura (25%) e cinema (21%). Le informazioni del 2014 sono inconfondibili: la multimedialità in ogni posizione e l’utilizzo del Web come i principali mezzi di comunicazione di riferimento sono nella fase di sviluppo completa.

L’85% degli intervistati ha effettivamente uno smartphone, mentre il 77% possiede un notebook. La pillola, al 58%, è ancora leggermente indietro, ma sorprende l’aumento delle adozioni: quest’anno, coloro che lo posseggono hanno un effetto del 20% rispetto all’ultimo anno sul totale degli intervistati. Quasi la metà del campione, il 44%, ha tutti e tre i dispositivi multimediali menzionati.

La continua crescita di “omnivori digitali”. Questi “omnivori elettronici” sono in aumento (+ 13% rispetto allo scorso anno) e sono ugualmente distribuiti in genere (46 per cento delle ragazze), e disperse in tutte le generazioni: dai 67 ai tempi più recenti (uno di questi quattro possiede entrambi Una pillola, un notebook e uno smartphone), fino ai millenni da 14 a 24 anni (il 52% del gruppo). Il picco tuttavia è raggiunto nella generazione X, cioè dall’età di 31 a 47 anni, i cui membri sono stati anche leader nel 2013 in questa classifica speciale (54%, 12% in più rispetto al 2013). (AGI)