Come scrivere un cv in inglese

Con la situazione occupazionale in Italia, sono sempre più le persone che cercano una chance in più all’estero. Per fare domande di lavoro e partecipare alle candidature, ciò che occorre è partire dal curriculum, che tuttavia deve essere in inglese. Ma quali sono i requisiti di questo curriculum per essere come dovrebbe o come ci si aspetta nelle aziende estere? Seguendo questi pochi e semplici consigli, potremo avere un cv degno di girare per le aziende estere.

La lunghezza

Il primo punto saliente è quello della lunghezza. Non bisogna sforare con poesie chilometriche. Le notizie devono essere essenziali, basta una sola pagina. Meno scriviamo e più indicheremo chiaramente quelle che sono le nostre conoscenza. Non si dimostra nulla scrivendo tanto, se non che usiamo inutili giri di parole per arrivare al nocciolo della questione.

Dobbiamo partire dalle info personali, che vanno ovviamente scritte. Nome, indirizzo, cellulare, insomma tutto quanto possa servire per farci contattare.

Istruzione ed esperienze lavorative

L’istruzione è la prima info che bisogna dare. Quali sono i nostri titoli di studio, partendo da quelli più recenti, mettendo sia le date di conseguimento, sia il nome dell’istituzione che l’ha rilasciata.

A questo punto possiamo parlare delle esperienze lavorative che pure in questo caso vanno elencate dalle più recenti.

Il tutto va scritto in inglese, spiegando in qualche rigo, giusto un paio, di cosa ci occupavano nello specifico. Ovviamente se stiamo effettuando PA candidatura per un posto specifico e abbiamo esperienza pregressa nel settore, concentriamoci maggiormente nella descrizione di quel lavoro.

Il testo e le sue traduzioni

Trattandosi di una lingua sconosciuta meglio fare il controllo con un traduttore per vedere se il discorso fila. Tuttavia è bene sapere che quando si tratta di titoli di studio, possiamo scriverli anche in italiano senza problemi. Anche perché non sempre c’è l’equivalenza nel Regno Unito o in altre nazioni delle nostre qualifiche.

Altrimenti, possiamo scrivere tutto muniti di dizionario alla mano. Se ci sfugge qualche termine possiamo anche aiutarci, così da evitati errori di battitura o di ortografia che se pur giustificati, rischiano di non farci fare bella figura.

La fotografia

Per la questione della foto, diciamo che questa è una mania soprattutto nostrana. Pare infatti che in America o in Inghilterra non si richiede mai di allegare una fotografia ai curricula. Anzi poiché potrebbe essere vista in maniera strana, meglio evitare proprio di impostare il curriculum come quello italiano.

In linea di massima in questi paesi si evita perché la scelta del lavoratore deve essere strettamente correlata alle sue capacità e basta. Onde evitare strane discriminazioni quindi, la legge estera vieta di allegare la foto.

Mettere in mostra le proprie qualità

Dobbiamo imparare a mettere in mostra le nostre qualità. Non vantiamoci per cose che non sappiamo fare, viceversa mettiamo in risalto quello che invece è il nostro pinto di forza.

Chissà che magari l’addetto del personale che leggera il nostro cv non sia alla ricerca proprio di attitudini singolari, e possa essere il nostro momento clou.

In più si invita sempre a scrivere un cv con caratteri semplici, una formattazione pulita, senza colori o fronzoli che rendano bizzarro il documento. L’attenzione dell’HR manager va attirata per le nostre conoscenze e abilità non certo per le stranezze del documento. Un’ultima cosa riguarda l’e-mail: spesso e volentieri siamo possessori di indirizzi di posta elettronica che contengono nickname o nomi particolari. Questo non è assolutamente professionale. Per cui si consiglia di rilasciare sempre una mail che sia seria, e che contenga al massimo nome e cognome. Altrimenti sembreremo superficiali e poco adatti a posti di rispetto, che in altri contesti saranno adatti a noi.