La dura vita del papà, come affrontare al meglio ogni giornata
Il lavoro del papà è quello più bello. Ma anche più difficile, emozionante, complesso, complicato e chi più ne ha più ne metta. È, forse, per un uomo, il mestiere più difficile del mondo.
Perché mai come per tuo figlio, sei l’esempio, la stella polare, la guida. Sei quello che, magari, lui vorrebbe essere. Per questo, non puoi mai deluderlo e, anzi, devi sempre rigare dritto.
E il fatto di non poter mai sbagliare può perfino pregiudicare l’essere un buon papà. Già, ma come prepararsi al meglio a questa vita? Ecco alcuni suggerimenti utili.
Il lavoro è importante ma…
Premessa: al netto di quello che vedi o leggi online, non si può non lavorare. Nel senso inteso di una qualche attività che ti possa portare del denaro per poter mantenere la tua famiglia.
Fatto questo bagno di realtà, quindi, è importante, però, d’altro lato, far sì che il lavoro non debba occupare tutti i momenti e gli spazi della giornata. Nel senso che va bene lavorare, ma fino a un certo punto.
Non è certamente un caso che tante persone, dopo la pandemia, si siano perfino dimesse dal lavoro nonostante, comunque, il lavoro di questi tempi non è che sia facile da trovare.
Ma tra vari lockdown si è, probabilmente, riscoperto il valore del proprio tempo. Che un attimo con il proprio figlio è più importante, magari, di 100€ di straordinari. Una scoperta che oggi può sembrare banale ma che, comunque, in un mondo che corre sempre più veloce è quasi rivoluzionaria.
Quindi, lavora il giusto e poi dedicati a tuo figlio.
Goditi i momenti con tuo figlio
Affrontare le giornate con lo spirito giusto deve essere una prerogativa. Se non sai come fare, puoi leggere le guide dei vari blog online, sicuramente troverai una via d’uscita realmente valida.
Uno dei segreti, però, per farlo è quello di non pensare ad altro mentre stai con tuo figlio. Devi goderti appieno quei momenti, devi essere concentrato su di lui e non su altro.
Prima abbiamo parlato del lavoro: sai quanti genitori si portano il lavoro a casa? Tanti, troppi. E così non va bene. Ma al di là di questo, comunque, c’è da dire anche è brutto quando il figlio gioca e il papà è a cellulare.
Ovviamente, non vogliamo certamente dire che bisogna concentrare tutti i momenti al figlio – come se poi fosse un dispiacere -, ma quando sei con tuo figlio sei, appunto, con tuo figlio.
Posa quel cellulare e comincia a correre con lui. Ad abbracciarlo, a far sentire la tua presenza, a essere attivo partecipante dei giochi e, perché no, anche a giocare insieme.
Il messaggio su WhatsApp, quel video, quel link possono aspettare. Tanto, non muore nessuno e poi sempre vederlo dopo. Invece, i momenti con tuo figlio quelli sono. E non tornano indietro.
Non sfogare su di lui le frustrazioni di coppia
Il matrimonio, così come la vita di coppia, non è tutta rose e fiori. E chi è fidanzato o sposato da lungo tempo lo sa benissimo. Ma se i litigi e i battibecchi possono esserci, è normale in una coppia, ciò che non deve accadere è che questo clima di tensione venga, poi, trasmesso al bambino.
Voi siete una cosa e il bambino un’altra. Ricorda sempre che tu, padre, devi essere l’esempio, quello che ha sempre la situazione in mano. Se perdi le staffe, rischi di perdere quella figura da eroe che avevi con tuo figlio.
Facci caso: nelle situazioni di difficoltà, il bambino guarda il padre. Perché sa che, comunque, ci penserà lui a risolverle. Nel piccolo e nel grande. Anche quando, ad esempio, si rompe un giocattolo. Sa che ci sarai tu ad aggiustarlo.
Perché sei il suo mito, quello che riesce a trovare sempre il bandolo della matassa. Insomma, gioie e dolori. Ma le prime sono assolutamente imparagonabili.
La felicità, l’emozione, la soddisfazione di vedere tuo figlio fiero di te è un qualcosa che non si può spiegare. Un qualcosa che solo chi è genitore capirà fino in fondo.
Perché certe emozioni bisogna viverle e non raccontarle. O, meglio, se non si vivono non si possono raccontare fino in fondo.